Stile di vita sano e screening: la formula perfetta per la prevenzione tumori femminili

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Prevenire è meglio che curare”.

Un aforisma apparentemente banale, ma con un messaggio potente e sempre attuale, soprattutto quando si parla di salute. Secondo i dati 2017 presentati dall’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), si stima che in Italia, ogni giorno, a circa 1.000 persone viene diagnosticato un tumore maligno. Tra le donne, il più frequente è quello alla mammella (28%), seguito da quello al colon-retto (13%) e al corpo dell’utero (5%).
La bella notizia è che il 40% di questi tumori può essere prevenuto con uno stile di vita sano oppure sottoponendosi ai programmi di screening per la prevenzione tumori femminili effettuati dal Servizio Sanitario Nazionale.

Il primo passo da fare? Dieta equilibrata e sane abitudini

Ebbene sì, alla base di tutto ci sono sempre lo stile di vita sano e un’alimentazione varia ed equilibrata. Seguendo questa semplice formula, che mette d’accordo tutti gli esperti di settore, è possibile evitare la comparsa di circa un caso di cancro su tre. Grazie al Fondo mondiale per la ricerca sul cancro (World Cancer Research Fund) è stato formulato un decalogo contenente le regole base per la prevenzione tumori femminili e maschili.
Quali sono?
Prima di tutto, evitare il fumo e l’assunzione di droghe. È altrettanto importante tenere sotto controllo il peso, fare attività fisica – basta almeno mezz’ora di movimento al giorno – limitare il consumo di cibi raffinati pieni di zuccheri e grassi, le carni rosse, le bevande alcoliche e il consumo di sale per non più di 5 g al giorno.
È fondamentale assicurare al proprio organismo un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo, mangiando quindi verdura, frutta, cereali e legumi.

Lo screening, importante strumento di prevenzione tumori femminili oltre uno stile di vita sano

Se invece siamo a rischio tumore possiamo affidarci allo screening, un esame che lo diagnostica molto prima che si manifesti a livello clinico. Per le donne italiane, il Servizio Sanitario Nazionale ne prevede tre tipi:

  • Screening tumore mammella: il cancro al seno rappresenta la prima causa di morte nelle donne (12.201 decessi, dati ISTAT 2014). Negli ultimi anni, il tasso di mortalità è diminuito grazie ad una sempre più diffusa forma di prevenzione. Lo screening al seno si rivolge infatti alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e si esegue con una mammografia ogni 2 anni. Per ogni 1.000 donne, che hanno tra i 50 e i 69 anni e sono seguite fino a 79 anni di età, lo screening permette di salvare tra le 7 e 9 vite.
  • Screening tumore colon-retto: la neoplasia al colon-retto si trova al secondo posto tra i tumori più diffusi fra donne e uomini, infatti nel 2016 sono stati invitati dai programmi di screening circa 6 milioni di cittadini tra i 50 e i 69 anni. Il test consiste nell’esame del sangue occulto nelle feci e si esegue ogni due anni con una colonscopia. È uno strumento efficace perché oltre ad essere terapeutico, in caso di presenza di polipi, permette di rimuoverli nel corso della stessa seduta.
  • Altro strumento di prevenzione tumori femminili è lo screening tumore utero: la causa principale è un’infezione persistente da papillomavirus umano (HPV), si trasmette per via sessuale ed è molto frequente tra le giovani ragazze. Tutte le donne tra i 25 e i 64 anni vengono invitate a effettuare un Pap-test ogni 3 anni: consiste nel prelievo di una piccola quantità di cellule del collo dell’utero, che vengono analizzate al microscopio. In caso di anomalia, la donna viene invitata direttamente dal centro screening ad eseguire una colposcopia di approfondimento.
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